Napoli, 20 aprile 2011. Il professore Bruno Canalis, sinologo di fama internazionale, viene trovato morto assassinato nel suo studio dell’Istituto Superiore di Studi Orientali del capoluogo campano. Sul caso viene chiamato ad indagare Raul Marcobi. I moventi possono essere tanti, e fra i più classici troviamo quelli di tipo passionale, considerato che Canalis aveva una relazione con una studentessa; odi e rancori accademici, che non mancano mai in un ambiente del genere; conflitti di tipo politico, poiché Canalis è uno degli esponenti di spicco del Pd della città; e il gioco d’azzardo.
Nessuna pista, dunque, viene esclusa da Marcobi, ma ben presto il vicequestore aggiunto dovrà ritornare sui suoi passi: se in un primo momento il delitto passionale era stata la pista più semplice da seguire, ora occorre tornare indietro nel tempo, agli Anni di Piombo, durante il quale era attivo il cosiddetto Cerchio Rosso, un gruppo maoista che ha operato fra il ’74 e il ’76 e del quale Canalis era uno dei membri più importanti.
Per quanto non contemplata in via primaria, Marcobi si rende conto che probabilmente l’uccisione di Canalis è ben più di un normale omicidio: nelle sue indagini, infatti, si imbatte anche in un delitto irrisolto di quegli anni, quello di Arno Bauer, il più promettente tra gli orientalisti dell’università napoletana, ucciso – si concluse – da un gruppo di attivisti di estrema destra mai identificati.
Le indagini di Marcobi lo condurranno fino in Francia ed in Cina passando per un numero notevole di personaggi ambigui, finché le verità sepolte non vedranno di nuovo la luce.
Il cerchio dell’odio è il primo romanzo di Massimo Galluppi, professore di Storia delle relazioni internazionali e di Storia politica e diplomatica dell’Asia Orientale presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università «L’Orientale». Il cerchio dell’odio sarà in libreria a partire dal prossimo marzo 2014.
